COMUNICAZIONE N.15 – PROSPETTIVE STUDI DI SETTORE

COMUNICAZIONE N.15 

Gli studi di settore degli agenti di commercio: prospettive

 

In corso di 2013 è prevista l’evoluzione degli studi di settore degli agenti di commercio.

Si tratta della quarta evoluzione di interesse della nostra categoria, ora prevista ogni tre anni.

Gli studi di settore che verranno costruiti in questo anno di lavoro si applicheranno agli agenti di commercio nel triennio di imposta 2013-2015.

Con la presente in qualità di referente per l’USARCI in seno alla Commissione Ministeriale degli Esperti degli studi di settore, descrivo le prospettive che abbiamo di fronte per la categoria in relazione a tale prossima evoluzione.

Come ormai noto per chiunque abbia avuto a che fare con lo studio di settore di agenti e rappresentanti di commercio, tale studio è purtroppo vittima di alcune gravi criticità.

Tra le variabili che lo studio di settore richiede compare la voce “volume dell’intermediato” la quale,

di fatto, determina le sorti dello studio in termini di congruità o meno dello stesso.

Se la provvigione che l’agente di commercio riceve è in linea con quella pretesa dallo studio di settore nello specifico cluster di riferimento, allora lo studio di settore sarà congruo.

Se invece la provvigione percepita è inferiore a quella implicitamente richiesta dallo studio di settore e misurata sulla base del “volume dell’intermediato” dichiarato, allora lo studio sarà non congruo.

Lo studio di settore degli agenti seleziona quindi i soggetti da sottoporre a controllo (evidenziandoli come non congrui) non sulla base di una maggiore probabilità di “evasione”, ma sulla base di una provvigione più bassa di quella media del cluster di riferimento.

E’ quindi evidente la scarsa rispondenza di questo studio di settore a criteri di equità ed efficienza.

Gli studi di settore come strumento di accertamento degli agenti di commercio sono stati utilizzati a partire dal periodo di imposta 2003, ovvero da quando la variabile “volume dell’intermediato” è stata inserita tra quelle rilevanti per il calcolo dei ricavi puntuali.

Da allora sono stati a lungo utilizzati come strumento di accertamento.

Nella mia esperienza professionale ho notato recentemente un abbandono dell’utilizzo di questo strumento per le verifiche fiscali sulla categoria.

Negli ultimi anni l’Agenzia delle Entrate ha sembrato voler fondare i propri controlli più su verifiche dell’inerenza dei costi dedotti che non sulla congruità dei ricavi dichiarati agli studi di settore.

Tale mutamento di approccio testimonia in qualche modo l’inadeguatezza dello strumento studi di settore per la categoria degli agenti e rappresentanti di commercio.

Ed infatti un contenzioso tributario di un agente di commercio su un accertamento da studi di settore ha ottime probabilità di chiudersi a favore del contribuente: il contratto di agenzia testimonia infatti oltre ogni ragionevole dubbio la provvigione percepita effettivamente dall’agente e rappresenta quindi una controprova molto efficace nel mostrare che lo studio di settore mal si adatta al caso specifico.

Nonostante questa evidenza pratica lo studio di settore non può però essere eliminato; esso andrebbe tuttavia riformato per tenere conto delle citate criticità e limitarne i danni; tutto ciò al fine di evitare di trasformare il momento della compilazione dello studio di settore in sede di dichiarazione dei redditi una attività frustrante, insensata ed inutile per la stessa Amministrazione Finanziaria.

A tal fine, in vista del prossimo insediamento formale dei tavoli tecnici di discussione dei nuovi studi di settore previsti tra luglio ed ottobre 2013, ho richiesto all’Amministratore Delegato della SOSE Spa Gianpietro Brunello a nome dell’USARCI di poter discutere preventivamente sulle criticità dello studio di settore della categoria degli agenti di commercio, al fine di verificare insieme l’opportunità di effettuare alcuni cambiamenti nella struttura e/o nei metodi di selezione dei dati dai quali si costruiranno i nuovi studi di settore.

Tale richiesta è stata accolta.

Verrà quindi convocato prossimamente un tavolo informale di discussione dove esporrò agli statistici della SOSE tutte le mie perplessità su questo studio di settore e dove cercheremo quindi di trovare insieme alcune soluzioni.

Non sarà un lavoro semplice e sarà difficile riformare uno studio “mal nato” ma è un tentativo che merita certamente di essere fatto.

Delle novità che scaturiranno da questo lavoro sarete certamente aggiornati nei prossimi mesi.

Luca Ferrini

Componente Commissione Ministeriale

degli Esperti degli Studi di Settore per l’USARCI

Il segretario

Francesco Chilà

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